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Sicurezza sul lavoro? Non un costo ma un metodo scientifico

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Giancarlo Vitali, Coordinatore Nazionale del comitato tecnico scientifico composto da esperti al servizio della formazione, informazione e prevenzione  ha sottolineato come l’ aggiornamento costante nei confronti dei lavoratori per tutti i ruoli tecnici coinvolti, dal datore di lavoro fino agli addetti su sicurezza e salute è necessario, in quanto il 5% del P.I.L. nazionale viene bruciato causa incidenti e morti sul lavoro, soprattutto per quanto concerne il settore edilizio (e per i quali è stato configurato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale, sentenza Thyssen-Krupp).
I punti da rivedere da rivedere sono tanti, tra cui le condanne inflitte ai Dirigenti ai sensi D.Lgs 231/01 sulla responsabilità amministrativa; ciò ha comportato anche la parziale chiusura di un settore aziendale: è la prima volta nella giurisprudenza settore lavoro.
Tra i suggerimenti: «Il D.Lgs 106/09, inserito nel D.L.gs 81/08 ha definitivamente chiarito le necessarie procedure di informazione, formazione, apprendimento degli addetti con la fondamentale verifica anche in cantiere. Documenti come l’Albero della responsabilità e l’Organigramma Operativo Aziendale, tassativo all’interno del Pos (Piano Operativo di Sicurezza), costituiscono documenti probanti per la dimostrazione di aver definito precisa responsabilità di ruolo per ogni figura operativa aziendale – prosegue Vitali -. Ciò significa avere costruito la ragnatela culturale del tutto possibile informativo e in tale concetto si deve inserire prima la definizione di azienda virtuosa e poi consequenzialmente e tassativamente l’applicazione di un M.O.G. (Modello Organizzativo Gestionale), nelle scelte di procedura ritenuta la più confacente e la più idonea alla tipologia dell’azienda stessa».