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Smart working: per arredamento e postazione di lavoro introdotto un bonus da 516 euro

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Il Decreto agosto ha introdotto il raddoppio del plafond (da 258,23 a 516,43 euro), costituendo una leva importante per spingere i consumi in un momento di crisi, soprattutto riguardanti il settore dell’arredo da ufficio.

Tra gli emendamenti approvati dal Parlamento c’è infatti la proroga a tutto il 2021 dell’aumento a 516,46 euro destinati ai cosiddetti «fringe benefits», ovvero lo strumento di welfare aziendale che consente ai datori di lavoro di cedere ai propri lavoratori in smart working un importo da spendere in beni e servizi. Il raddoppio della cifra a disposizione (sebbene inferiore ai 1.000 euro richiesti da Federlegno Arredo) dovrebbe favorire l’inserimento nel “paniere” dei beni acquistati anche gli strumenti necessari a svolgere correttamente il lavoro da remoto.

Ora si tratta però di far conoscere meglio questa possibilità che, da agosto a oggi, è stata poco sfruttata per i mobili: il bonus è stato infatti speso soprattutto per prodotti tecnologici per la didattica a distanza, dispositivi di protezione individuale e prodotti per l’igiene e la pulizia.

Serve una strategia di comunicazione efficace per comunicare la nuova norma

Si tratterà di avviare una importante campagna di comunicazione e informazione relativa a questa norma, sia tra i datori di lavoro, sia tra i dipendenti in smart working. L’auspicio è che la norma, ma anche l’aumento del plafond, vengano estesi anche nel 2022. Il vantaggio per le imprese e i lavoratori operanti in smart working è evidente. Ma anche per lo Stato: un recente studio stima che, mantenendo la soglia di esenzione a 516 euro, si metterebbe in moto, potenzialmente, 1,6 miliardi di euro di consumi nel Paese, con un incremento complessivo di 794 milioni di euro (251,5 euro pro-capite).